Traumi e infezioni dell'orecchio medio

Cura dei traumi e delle infezioni dell'orecchio a Milano

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Le vertigini di solito sono distinte in periferiche o centrali. Quelle periferiche sono distinguibili in termini di durata. Possono presentarsi per alcune frazioni di minuto (soprattutto se scatenate dal raggiungimento di certe posizioni del capo); persistere per qualche ora (in caso di vertigine idrope labirintica come la Sindrome di Menière); oppure interessano il soggetto per qualche giorno se sono indice di sofferenza del neurone vestibolare dovuta a un’infiammazione/infezione di tipo virale. Diversamente, le vertigini di origine centrale (che di solito sono associate ad altre sintomatologie del sistema nervoso centrale e sono più sfumate) non sono di tipo oggettivo ma soggettivo. Si manifestano con mancanza di equilibrio, instabilità, ipostenia, senso di svenimento o di caduta ecc. Considerazioni a parte devono essere fatte per le vertigini psicologiche date da un disagio esistenziale che, in seguito, va a sfociare in una sindrome psicosomatica. Queste si manifestano con la sensazione di disequilibrio, di mancamento, di vertigine, di paura a reagire, di caduta e con tutto il corteo sintomatologico di questo tipo. In questo caso, il problema è molto più complesso da affrontare e da risolvere.


Terapia

Le vertigini da canalolitiasi si scatenano con il raggiungimento di certe posizioni, durano dai 30 ai 50 secondi. Prima di tutto si deve identificare il lato affetto, il canale semi circolare interessato e il tipo di nistagmo (geotropo o apogeotropo). Di conseguenza, si attuano manovre liberatorie per risolvere il problema.

L’orecchio medio può essere oggetto di traumi, per esempio dovuti a un utilizzo scorretto del cotton fiock. Fra i più comuni possono essere identificati i traumi della strada; i traumi sportivi con succussione o trasmissione di energia meccano-vibratoria lesiva per l’orecchio interno; oppure i traumi fratturativi addirittura con lesioni del comparto osseo che accoglie la capsula labirintica (in questo caso, la lesione è grave e irreversibile e non ha molta previsione di risolversi).

  • Terapia

    Antifiammatori che aiutino a supportare le cellule acustiche più nobili nel momento di grande sofferenza data dall’evento lesivo, quindi per riuscire a scongiurarne la morte. La terapia

    cerca di recuperare o di contenere le disfunzionalità non irreversibili. Si interviene, quindi, con farmaci tipo anche steroidei che aiutano le cellule a recuperare la loro funzione.

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